
Dalle mie veloci ricerche su internet, sembra che Charlie Chaplin non abbia mai pronunciato l’aforisma
La poesia è una lettera d’amore indirizzata al mondo
Condivisa oggi dalla pagina Facebook Il mondo del sorriso. L’unica cosa che ho trovato è un libro di Donato Danza, Giustino De Santis e Bortolo Regazzoli.
Qualunque sia l’origine della frase, non può lasciare indifferenti: tutti facciamo parte del mondo. Pochi di noi, però, si dilettano a scrivere: è difficile che qualcuno si dedichi a scrivere lettere d’amore propriamente dette a vantaggio della posta elettronica. La poesia sembra addirittura quasi impossibile: è qualcosa che viene dal profondo, il poeta sente che deve esprimersi attraverso questo strumento.
Le persone che leggono poesie raramente ammettono di farlo: non tanto per vergogna, ma perché ognuno in una poesia legge ed apprezza ciò che vuole . Potreste avere a disposizione il mitico professor Keating dell’Attimo Fuggente disposto a spiegarvi contenuto e forma di un testo, ma ciò che avvertite leggendolo nessuno può spiegarlo: è soltanto vostro.
Non è un caso, quindi, che si paragoni la poesia all’amore: ciò che vi fa amare una persona potete sentirlo solo voi. Questo vale anche per
- I propri hobby
- Il proprio lavoro
- Qualsiasi altra cosa amiate
Io non so come fate capire al mondo circostante che lo amate: di sicuro un sistema ce l’avete. Forse non ve ne rendete nemmeno conto, a voi sembra soltanto una passione. Ma l’amore e la passione non sono forse parenti stretti?
Pensate, per esempio, a Gualtiero Marchesi: aveva la passione della cucina. Leggendo la sua storia, sembra che la passione per la cucina gli scorresse nelle vene. Non credo proprio che l’idea di diventare il cuoco più famoso del mondo lo sfiorasse, almeno agli inizi. Faceva il cuoco perché amava farlo.
Non credo proprio che il mondo resti indifferente alla vostra passione: forse, a volte, ve ne vergognate. Ma la passione si sente, anche se non ve ne rendete conto.