
Non occorreva l’articolo del blog le perle migliori per descrivere le persone che soffrono di vittimismo, ma è utile per capire che esistono persone vittimistiche croniche.
Non so se voi siate preda del vittimismo o se conoscete qualche amico che ne soffre. Certo è che a nessuno piace soffrire di un disagio psicologico e vorrebbe essere ascoltata, né frequentare persone che soffrono di un disagio psicologico. Diventa una sorta di circolo vizioso: non ascoltare una persona che soffre può alimentare la sensazione di vittimismo.
Psicologi a parte, potrebbe sembrare che nessuno possa fare granché: non abbiamo le conoscenze o – se vogliamo chiamarli così – gli strumenti per stare meglio o fare stare meglio qualcun altro.
Suggerire di rivolgersi ad uno specialista potrebbe sembrare un buon consiglio per il vittimista ma
- Può non essere sufficiente
- Che dire delle persone che sono vittime del vittimismo altrui?
Partendo dal ruolo che devono avere queste ultime, non solo devono accogliere le rimostranze del vittimista: in questo modo, potranno conoscere il suo punto di vista e lo faranno sentire ascoltato. Il passo successivo potrebbe sembrare quello di fargli notare quanto si stia lamentando. Secondo me, l’approccio è sbagliato. Occorre conoscere i punti di forza della persona in modo che possa capire che – in fin dei conti – non sempre è vittima: in altri contesti è accettato!
La persona vittimista ha bisogno anche di sfogare la propria frustrazione, magari anche in un modo che non ha mai pensato prima. Ascoltandolo, ci si può rendere conto di potenzialità inespresse: magari, ha un hobby che non ha mai condiviso con nessuno. Conoscere la passione del vittimista è un buon modo per conoscerlo meglio in quanto individuo.
Senza eccedere in adulazioni, dobbiamo fargli scoprire giorno dopo giorno le proprie potenzialità… ed anche le bellezze della vita.