Come cantava Povia partecipando e vincendo il Festival di Sanremo 2006 avere il becco, cioè essere un piccione, avrebbe degli indubbi vantaggi. Come dice il testo della canzone, i piccioni possono mangiare briciole grazie al becco, avere la testa fra le nuvole grazie alle ali e amoreggiare come piccion-cini.
Essendo persone, non abbiamo becco ed ali, ma bocca e braccia: inutile dirlo, abbiamo anche un cervello notevolmente più sviluppato. L’istinto, utile a chi ha il becco per far sopravvivere la specie, a volte occorre accantonarlo.
A questo servono le riflessioni notturne che vi invito a fare ogni volta prima di addormentarvi. Lo dice anche Povia, nel testo: a causa dei particolari, le persone rischiano di mandare all’aria sia i sogni, sia i grandi amori.
Permettetemi di mettere il becco nella vostra vita in modo ironico: non sarebbe meglio trascorrere qualche minuto a riflettere su quanto vi è accaduto durante la giornata? Per questo penso anche che, per non far degenerare un discorso, sia necessario accantonare un argomento quando ci stiamo per arrabbiare.
Il rischio di far degenerare una discussione, con il pericolo di dover troncare l’amore o l’amicizia provata fino a quel momento, è troppo elevato. Non crediate, però, che io sia sempre ligio alle regole che vi suggerisco. Un conto è scrivere tranquillamente, un altro è trovarsi in mezzo ad un battibecco.
Il battibecco è formativo, riesce a rinsaldare il sentimento che due persone provano reciprocamente, ma ha un difetto: capita quando capita. In quei casi, come direbbe la mia collega blogger Francesca: MSC, non nel senso di compagnia di navigazione, ma come acronimo di
Mò Son Cazzi!
Da ansioso, so bene che le reazioni ai battibecchi possono essere tra le più disparate. Ricordatevi che chi ha il becco ha anche altre caratteristiche:
- Vola
- Fa i suoi bisogni mentre vola
- Non porta le mutande
Se il guano vi macchia i capelli, pensate che chi ha il becco non ragiona. A volte, non lo fanno nemmeno le persone, quando sono arrabbiate.