https://www.youtube.com/watch?v=2Tp77uyQRe4
Stamattina, andando in metropolitana, ho pensato a quanti uomini soli, per citare la canzone che i Pooh presentarono al Festival di Sanremo del 1990, percorrono ogni giorno la metropolitana di Milano.
Non so se tutte le persone, uomini o donne che siano, che abitano a Milano o altrove hanno una famiglia o degli affetti: statisticamente parlando, è ovvio rispondere in modo affermativo.
Il problema è che chiunque, non solo gli uomini, hanno bisogno di altro, oltre alla famiglia o gli affetti propriamente detti. Sto parlando di quella che generalmente chiamiamo amicizia. Nessuno ha il coraggio di ammetterlo, ma è così. Di conseguenza, se un gruppo di uomini soli si incontra, avrà molta difficoltà ad entrare in contatto con il prossimo.
Ho sempre usato il termine persone: lo trovo più bello e calzante di un generico gente. Nel primo caso, si tiene conto dell’individualità di ognuno, nel secondo no. Nel secondo caso, si crea un ammasso indistinto di individui: in pratica, una nuvola carica di gocce d’acqua pronte a cadere.
So bene che la strada non è sicuramente il luogo adatto in cui farsi un nuovo amico. Pensiamo che tutti stiano meglio in qualunque luogo diverso da una lingua di cemento o sampietrini, che chi si trova in una via stia andando ad un qualche genere di appuntamento.
Spesso, almeno nel week-end e almeno a Milano, gli uomini sono soli. Magari la loro compagna sta lavorando, oppure non hanno trovato nulla di meglio da fare, perciò si accontentano di una passeggiata tra il Duomo e Piazza della Scala.
Queste immagini metaforiche non sono così irreali. Pochi hanno organizzato sempre qualcosa nel week-end, tanti vorrebbero avere almeno un amico al loro fianco. Nessuno ha il coraggio di entrare in confidenza con il prossimo. Anche quando qualcuno si fa avanti, noi pensiamo che sia interessato più al nostro portafogli che al nostro essere desiderosi di affetto.
Sembra un circolo vizioso che si può spezzare solo dimenticandosi la paura del prossimo. Non conosco il modo in cui si possa fare, ma so che dobbiamo farlo.
Gli uomini sono soli, ma anche le donne, a Milano come a Venezia: basta organizzarsi un pochino e uscire in qualche locale.
😉
I locali sono un po’ “strani”: pieni di uomini soli che non riescono a dialogare fra loro, a rompere il ghiaccio… Non trovi, Erica?