Quando stai per tornare a casa, come accade in un pigro venerdì pomeriggio, logico pensare agli affetti, in termini generali. Logico, quindi, pensare a Ben E. King, alla sua richiesta stai con me o, per dirla in inglese, Stand by me…e forse anche al film omonimo.
Ogni persona ha bisogno di qualcuno al suo fianco. A volte, però, il carattere scontroso o – forse – solo la stanchezza, quella che ti fa crollare mentre stai per andare a letto pensando al lavoro del giorno dopo, rischiano di far rovinare tutto.
Dimentichiamo – spesso – che ognuno di noi ha il suo carattere. Ogni carattere ha pregi e difetti, perché la perfezione non esiste. Dovremmo sempre ricordarci questo, quando ci relazioniamo con qualcun altro, ma non lo facciamo mai: perché?
Perché – semplicemente – una persona fa prevalere il suo lato istintivo a quello razionale. Non dico che perda il controllo facilmente, ma quando stai per crollare dal sonno, l’unica cosa che non vorresti sono le preoccupazioni: figuriamoci se hai voglia di entrare in una qualsiasi discussione.
Il tempo, specie durante la settimana, non gioca a nostro favore: presi come siamo dal lavoro, abbiamo poco spazio per dedicare a due cose importanti
- Rilassarsi
- Parlare di più
Non sempre queste due cose vanno di pari passo: se occorre chiarirsi, non ci si può rilassare, anche se vorremmo. I chiarimenti richiedono precisione e chiarezza: spesso, infatti, molti contrasti nascono da quelle che sono definite incomprensioni.
Credo che il modo migliore per risolvere il problema è – oltre a parlarsi di più nei momenti in cui è possibile – anche scriversi di più.
Sullo scrivere si potrebbe stilare un trattato. Chi scrive lo fa prevalentemente per comunicare qualcosa a qualcuno. Tuttavia, persino i giornalisti si lasciano scappare pezzi di loro stessi mentre scrivono. Per quanto asettici possono sembrare, evidenziano le loro idee (politiche e non) anche quando discutono sui sassi: per una persona comune non è molto diverso.
Quindi, se una persona dice di volere stare con voi…credeteci.