Nonostante Ligabue sostenga – come dice nel testo della canzone che vi propongo- che gli artisti vivono su un palco, io non sono d’accordo.
Credo che tutte le persone o quasi vivano su un palco: cercano sempre di apparire migliori di quanto non siano…ironia della sorte, in realtà. All’inizio, può sembrare una cosa bellissima: il nostro palco è il mondo e – a meno che non desideriamo andare sulla luna – non potremmo trovarne uno più grande.
Scendere da questo palco non si può: per fortuna, ci pensano gli amici a tirarci giù a suon di sberle e sberleffi, se necessario.
Dalla nostra prospettiva, tutto questo rappresenta un problema: a chi piace essere cacciato dal palco a pomodori in faccia, tanto per continuare la metafora teatrale? Soprattutto: come possono gli altri permettersi di trattarci a pomodori in faccia?
Sicuramente, dobbiamo considerare chi sono questi altri: parliamo di amici che ci accompagnano in ogni momento della nostra vita, oppure di persone che – per quanto meritevoli di rispetto – ci conoscono a malapena, magari perché frequentano solo uno dei tanti ambienti che ci vedono sulla scena?
Sono sempre stato contro giudizi e pregiudizi. Possiamo (e – sicuramente – dobbiamo) osservare il mondo che ci circonda, trarre le conclusioni che ci sembrano più pertinenti, provare e riprovare…ma non dobbiamo mai giudicare a priori. Possiamo giudicare solo le persone che conosciamo bene e che – per un motivo o per l’altro – sono cambiate.
A differenza di un artista sul palco che, in genere, parla solo quando rilascia interviste, possiamo chiedere alle persone che frequentiamo, sempre facendolo con la necessaria educazione e dando il nostro parere.
State attenti, però: solo la persona a cui sono rivolte le critiche conosce i motivi che lo portano a comportarsi in un certo modo. Dare il nostro parere non significa giudicare: significa solo alimentare una discussione con cui alimentare un rapporto. Non stupitevi se la persona si difenderà, lasciandovi basiti con le sue risposte.