
Ognuno di noi ha qualcosa che lo fa stare bene: è ciò che chiamiamo comunemente hobby. Tuttavia, pochi sembrano praticarli con costanza. Sembra essere questa la conclusione a cui arrivare vedendo l’immagine condivisa dalla pagina Facebook Gente che va in montagna una volta l’anno e si sente Messner.
Le frasi sono molto eloquenti. Sullo sfondo di un affollato ed anonimo centro commerciale è scritto
Capisci che il mondo ha qualcosa che non va quando chi passa la domenica qui chiede “Chi te lo fa fare”
Mentre sullo sfondo di una montagna campeggia la frase
A chi passa la domenica qui
Il qualcosa che non va è presto detto: le persone tendono ad omologarsi ed omogeneizzarsi. Questo accade per varie ragioni, secondo me:
- Pochi hanno scoperto la loro vera passione
- Chi non c’è riuscito non sa come passare il tempo
- Sempre chi non c’è riuscito non vuole sentirsi diverso o isolato dagli altri
Sembrerebbe che stiamo confondendo la vita con il lavoro: sempre presi da mille incombenze da fare, bollette da pagare, oggetti da comprare…e mai un minuto per fare ciò che ci piace veramente! Se questo minuto riusciamo a trovarlo, lo facciamo lontano da occhi indiscreti, quasi temessimo di essere giudicati.
Anziché tendere a giudicare chi o ciò non conosciamo, dovremmo essere più aperti: potrebbero nascere nuove amicizie. Anche se non dovesse accadere, avremmo la possibilità di scoprire un nuovo mondo: quello che non abbiamo mai conosciuto, fatto di abitudini (se così posso chiamarle) estranee a noi.
Gli occhi ed il cervello non bastano, però: occorrono anche curiosità e cuore. La prima ci potrebbe far vedere ciò che è diverso dal nostro mondo come qualcosa di interessante da conoscere, il secondo è lo strumento che serve a costruire una nuova amicizia: se usiamo solo il cervello, mancherebbe quella dose di umanità necessaria in ogni rapporto. Non a caso, li chiamiamo rapporti umani.