Non ho idea di quante cattedrali esistano al mondo. Di certo, Notre Dame é una delle prime che ci vengono in mente pronunciando questa parola. Anche per noi italiani, che – almeno in teoria – dovremmo pensare a San Giovanni in Laterano.
Tuttavia, la cattedrale di Notre Dame ha sempre avuto un fascino particolare: chi non ha mai immaginato i suoi mitici Gargoyles? Vederla in fiamme, come riportano le notizie che scorrono durante i telegiornali, fa sembrare il mondo più povero di cattedrali.
Mentre certe opere si possono – e si devono – ricostruire per il benessere delle persone, fare la stessa cosa con le cattedrali è impossibile: significherebbe andare contro la Storia, quella con la esse maiuscola.
I restauratori che si occupano, per esempio, del Cenacolo lo sanno bene: per quanto si possa prestare cura alla manutenzione di un’opera, occorre fare attenzione a non snaturarla.
Purtroppo, sembra che la storia – con l’aiuto di chi, ancora non è dato sapere – abbia deciso che la Francia ed il mondo debbano fare a meno della Cattedrale per antonomasia: Notre Dame de Paris, che ha ispirato, tra gli altri
- Victor Hugo
- Riccardo Cocciante
- Tanti altri
Chi non ha mai sognato di poter vivere un avventura come quelle che ci sono state raccontate e tramandate attraverso i secoli? A quanto pare, la Storia – quella con la esse maiuscola – ha deciso diversamente. Quello che poteva essere un sogno realizzato per pochissimi, deve rimanere un sogno irrealizzato per tutti.
Trovo ironico che le cause dell’incendio siano da ricercare – forse – nel restauro in corso: un’operazione di vita (metaforicamente parlando) per un’opera d’arte si trasforma in un’operazione di morte.
Domani le notizie su giornali e telegiornali si dilungheranno molto su fatti ed ipotesi delle cause. Resta un fatto che non verrà mai toccato: Notre Dame non c’è più e Parigi (ed il mondo) sono più poveri, da oggi.