Nel 1985, Eros Ramazzotti esordiva sostenendo che i cuori dei giovani (cioè dei suoi coetanei) fossero agitati: i motivi sono ben spiegati nel testo della stessa canzone.
Ad anni di distanza, posso dire che Ramazzotti aveva – in parte – torto: sono i cuori delle persone ad essere agitati.
Il motivo è molto semplice: siamo sempre alla ricerca di qualcosa per cui valga la pena lottare. Anche se non siamo esattamente dei combattenti, ci rendiamo conto spesso che non siamo pienamente soddisfatti.
L’insoddisfazione può riguardare sia la nostra vita che il mondo in generale. Poiché la perfezione non esiste, ci affanniamo a cercare di risolvere quel qualcosa che ci rende agitati.
Fare una cosa del genere da soli è quasi impossibile: anche se ciò che ci agita è il nostro peso forma, avremmo comunque la necessità di un medico dietologo che ci indichi la strada da percorrere. I problemi più grossi richiedono l’intervento di molte persone. Greta Thunberg si sta appellando al mondo intero per tentare di fermare il riscaldamento globale.
Il fatto di usare il plurale cuori e non il singolare cuore (eccezion fatta per quando si tratta di problemi amorosi) può darci un’indicazione in più: da soli possiamo far ben poco per cambiare le cose, sia che si tratti di ambiente, sia che si tratti di altro.
Oltre ad ascoltarsi di più (cosa che ho sempre sostenuto in questo blog) ci sarebbe anche la strategia di consigliarsi di più, ma sarebbe comunque unidirezionale: un amico consiglia, l’altro ascolta.
Il verbo adatto potrebbe essere quello di confrontarsi di più. Se una persona cerca un consiglio e lo trova, non è per nulla scontato che quel consiglio sia totalmente giusto per il suo specifico caso. Confrontandosi, si trova sempre la soluzione più adatta. Può risultare difficile, soprattutto se siamo convinti di ciò che diciamo, ma porta sempre risultati.