
Non mi piace prendere per il culo le persone. Anche se non la conosco personalmente, è l’utente di Twitter seisemplicementeFrancy a spiegarne il motivo con la frase
Per il culo si prendono le supposte, non le persone
A volte non pensiamo quanto sia quantomeno fastidioso farsi inserire (se non ne siete capaci) o inserirsi (se lo siete) una supposta nel culo. Qualcuno potrebbe obiettare che – se lo si fa – è perché si è malati ed è stato prescritto da un medico. Insomma, è una specie di dovere, dettato dalla necessità di guarire.
Un dovere ha anche delle controindicazioni: le supposte si prendono così, non in altro modo. Lo stesso, ma in modo speculare, si può dire delle persone: non si devono assolutamente prendere per il culo.
Le eccezioni esistono: due amici possono canzonarsi a vicenda anche pesantemente, basta non esagerare e smettere se il preso in giro lo chiede espressamente. Materialmente parlando, sappiamo tutti che esiste anche chi gradisce il sesso anale, ma non è a questo che allude la frase.
Sembrerebbe difficile stabilire quando si configura una presa per il culo, ma così non è. In una frase, accade ogni volta che qualcuno si offende per ciò che gli diciamo e non risponde alla battuta. Invitare a non prendersela serve a ben poco: non so se lo abbiamo fatto volontariamente oppure no, ma di sicuro abbiamo toccato qualche aspetto delicato. Difficile ridere di qualcosa che ci fa soffrire, non vi pare?
Per capire se stiamo esagerando occorre usare molta empatia. So bene che c’è chi sa di esserlo e chi non considera questa caratteristica umana, ma credo dobbiamo essere d’accordo tutti su due punti:
- L’empatia esiste
- Non possiamo fingere che sia il contrario
Se qualcuno si sente preso per il culo, c’è solo una cosa da fare, la più difficile: chiedere in maniera sincera scusa.