Come dice Elton John nella canzone che dà anche il titolo al film che lo riguarda nelle sale in questi giorni, un astronauta può essere considerato anche un uomo razzo.
La metafora del razzo può riguardare molte persone. Tra queste, anche coloro che consideriamo solo passanti o guardiamo con disprezzo, perché sono immigrati. Non solo: anche gli italiani con un accento regionale diverso dal nostro possono essere state trattate in questo modo.
La metafora del razzo può servire anche per una domanda
Quante volte vi siete fermati a chiedere qualcosa di personale a qualcuno con un accento strano?
Non voglio una vostra risposta. Vorrei, piuttosto, che vi mettiate nei panni di questa ipotetica persona: sicuramente ne avrete incontrata una, prima o poi. non avete a male, ma spesso vi vedo come vi comportate in questi casi: accelerate il passo e, come un razzo, cambiate marciapiede o vi infilate nel primo negozio che vi capita.
La cosa ironica è che se incontraste un uomo razzo, nel senso di un astronauta, vi accalchereste vicino a lui per chiedere un autografo. Sicuramente, credereste di avere in mano la firma di una persona che ha fatto la storia. In effetti, può essere vero.
Tuttavia, anche le persone che si trovano a dover emigrare dal loro paese fanno a loro modo la storia. Forse non ci avrete mai pensato ma, se anche una singola persona non avesse deciso di partire dal loro Paese, la storia potrebbe essere stata molto diversa: come, è impossibile saperlo.
La situazione in cui si trovano l’astronauta e l’immigrato è speculare: al primo spettano onori e gloria al suo rientro in patria, al secondo indifferenza povertà lontano da casa.
Ci dimentichiamo spesso che stiamo parlando di uomini o, come preferisco direi io, persone: cosa ci impedisce di trattare tutti con lo stesso rispetto?