
In un futuro non troppo lontano, i milanesi nostalgici diranno ai propri nipoti
C’era una volta lo Stadio Meazza
se la notizia pubblicata su Metro e già circolata nei giorni scorsi troverà fondamento, ovvero che Inter e Milan costruiranno il loro stadio di proprietà a Sesto San Giovanni, mentre il Meazza sembra essere destinato alla demolizione.
Sembra di vedere queste persone come i nostalgici, ormai anziani, che ogni tanto incontriamo ancora: quelli che cominciano un discorso sul passato con la frase
Un tempo qui era tutta campagna
Invece, non è così: non è questione di essere nostalgici o meno. Anche se con presupposti diversi, la vicenda del Meazza ricorda tanto quella del famoso Bosco di Gioia. Le persone potenti sembrano non essere interessate ai cosiddetti nostalgici, forse considerati troppo vecchi ed ancorati ad un passato che non c’è più. Per le persone potenti l’importante è considerare chi – invece – usufruirà della nuova area.
Impossibile dire già oggi come finirà questa vicenda. Di sicuro, in un epoca futura, qualcuno venderà una vecchia foto sbiadita, in cui si vedranno le rampe e le spirali del Meazza svettare: qualcuno si ricorderà di una qualche partita vista – magari in compagnia – di cui oggi non conserva alcun ricordo o, magari, di un concerto, perché non possiamo dimenticare che al Meazza, d’estate, si fa anche musica. Non possiamo nemmeno dimenticare che la canzone Piero e Cinzia di Venditti, è ambientata proprio al Meazza, durante il concerto di Bob Marley.
Scusate il gioco di parole, ma credo che qualsiasi luogo non sia solo un luogo: è anche il ricordo di qualcosa che ci è piaciuto, quasi un promemoria delle belle esperienze passate.
Cercate di capire i nostalgici, sia del Meazza che di altri tempi: stanno ricordando episodi che non potranno più tornare.