
Ogni persona tende ad adattarsi all’ambiente circostante. Questo è quanto giusto fare razionalmente: è il cervello che ce lo suggerisce.
L‘immagine condivisa dalla pagina Facebook sempliceMente che ho conosciuto grazie a mia cugina Elisa non sembra essere d’accordo. Un cuore in un vaso sembra adattarsi al suo contenitore, tanto che la didascalia recita
No, non deve adattarsi: deve fiorire
Ci troviamo di fronte ad un paradosso: a volte, le persone sono costrette ad adattarsi alle circostanze. Al lavoro, dobbiamo conformarci a quella che viene definita comunemente policy aziendale. Da piccoli, probabilmente prima la famiglia e poi le insegnanti ci hanno impartito quelle regole. Forse non le ritenevamo giuste, ma dovevamo adattarci.
Questo è quanto abbiamo imparato da piccoli, probabilmente. Da grandi, senza accorgercene, abbiamo riproposto quelle regole nella vita di tutti i giorni, perché le abbiamo interiorizzate. Molto probabilmente, questo è stato anche causa di scontri: se vi hanno insegnato a comportarvi in un certo modo, forse avrete litigato con qualcuno che si comportava in un modo opposto al vostro. Due o più insiemi di regole diverse si scontravano fra loro.
Il parlarsi e l’ascoltarsi di più è l’antidoto all’adattarsi alle regole che abbiamo assimilato da piccoli per costruirne delle nuove.
Ognuno di noi ha interiorizzato delle regole diverse dagli altri per una serie di fattori:
- Ambiente famigliare
- Educazione scolastica ricevuta
- Credenze religiose o politiche
Finché ci parleremo gli uni con gli altri partendo dal presupposto che le nostre regole – quelle che abbiamo assimilato in questi anni – sono assolutamente giuste, mentre quelle degli altri hanno difetti più o meno grandi, non fioriremo mai.
Per fiorire dovremmo parlarci l’un l’altro, ascoltando le regole di chi ci parla mettendo in discussione le nostre regole. Magari certe regole vi sembreranno assurde, ma potrebbero essere un buon fertilizzante per farvi fiorire.