
Come sostiene la frase condivisa dalla pagina Facebook Vivo alla giornata, il termine amici è spesso abusato
Non chiamarli tutti amici, chiamali conoscenti, che l’amicizia è tutta un’altra cosa
Siamo più abituati ad usare la parola amici della parola conoscenti: probabilmente Facebook ha esasperato questo fenomeno. Non ho nulla contro i contatti virtuali: nella quiete della propria stanza si riesce ad essere più sinceri che al ristorante.
Stando al vocabolario, c’è una bella differenza fra la parola conoscente e la parola amico: del primo possiamo fare a meno, del secondo no. Oltre che per lavoro, internet può essere usato per intrattenere dei rapporti costanti con gli amici.
Naturalmente, il tempo può far diventare un conoscente un amico. Purtroppo, abbiamo una così disperata sete di amicizia che acceleriamo i tempi all’esasperazione, facendo confidenze a chi – successivamente – ci tradisce. Quella che consideravamo amicizia svanirà come neve al sole proprio per questo motivo.
Non si può stabilire un momento in cui un conoscente diventa un amico: accade tutto gradualmente. Per esempio, io mi considero amico di Tommaso, che conobbi un paio di anni fa frequentando un corso. Ogni tanto ci sentiamo al telefono, quando possiamo organizziamo qualcosa per trascorrere il tempo insieme. Tommaso, come tutti i miei amici, sanno cose di me che i conoscenti nemmeno immaginano e, se le sapessero, non capirebbero neppure.
La differenza fra amicizia e conoscenza, in fondo, è tutta qua: in amicizia è concesso parlare di tutto, in conoscenza no. Molti di noi, purtroppo, spiattellano su Facebook facendo nomi e cognomi, fatti che un vero amico non rivelerebbe mai nemmeno sotto tortura. Sicuramente lo facciamo per entrare maggiormente in confidenza. Tuttavia, non si entrerà mai veramente in contatto l’uno con l’altro se non ci incorreremo mai.