
La maggior parte delle persone meriterebbe l’appellativo di Bastardi senza gloria, come l’omonimo film di Quentin Tarantino.
Essere Bastardi non deve essere inteso con l’accezione negativa: non mi riferisco a chi va in giro a fare del male, pur credendo di essere nel giusto. Una persona può essere bastarda, cioè cattiva senza motivo, semplicemente perché è mosso da una motivazione personale, che mal si concilia con il benessere comune o, più semplicemente, con quello che definiamo quieto vivere.
Quella dei bastardi senza gloria è – invece – un’altra categoria di persone. Questa categoria è molto simile al plotone comandato da Brad Pitt nella pellicola. Sono persone comuni, in genere comandate da un superiore, che – a prima vista – fanno un lavoro comune.
Se è vero il proverbio secondo cui
il lavoro nobilita l’uomo
Allora non tutti gli uomini sembrano poter essere nobilitati dal lavoro. Solo coloro che fanno un lavoro appagante per loro, magari con qualche gratificazione da parte dei superiori o dalla comunità, sembrano avere questo privilegio.
Tuttavia, i Bastardi vanno a lavorare ogni giorno facendo il loro dovere, pretendendo solo (ammesso che si possa dire una cosa simile) qualche ringraziamento ogni tanto e lo stipendio a fine mese.
Solo le persone care sembrano interessarsi ai Bastardi e alle Bastarde, forse perché la maggior parte di noi sa di appartenere a questa categoria. Per contrasto, chi crede di essere superiore raramente si abbassa a parlare con loro, anche se la sua posizione sembra essere più dovuta ad una scelta casuale o all’intervento divino, piuttosto che a dei reali meriti.
I Bastardi hanno – però – una cosa che spesso i superiori non hanno (o credono di non avere): più tempo libero. Può essere il momento migliore per dedicarsi al riposo, ma anche per fare qualcosa, sia per sé stessi che per l’umanità….Ma non andate in giro ad uccidere nazisti.