
Certe parole cambiano di significato a seconda della frase in cui sono inserite. La parola pazienza fa parte di questa categoria, come ci ricorda la frase proposta oggi dalla pagina Facebook I battiti del cuore
Pazienza è una strana parola. Puoi dirla quando aspetti e quando scegli di non aspettare più
Non trovo che sia così strana come parola, ma abbia una stretta somiglianza con un qualsiasi oggetto, almeno in senso grammaticale: la pazienza, come un oggetto, si può portare o perdere.
Tralasciando la grammatica, brutto perdere la calma davanti ad una persona, tuttavia – continuando la metafora – si può capire perché accade tutto questo. Quando qualcuno sta trasportando un oggetto pesante
- Si sentirà affaticato
- Avrà dolore
- Non vedrà l’ora di potersi riposare
La pazienza è per l’anima quello che sono muscoli ed ossa per il corpo: entrambi servono a sopportare pesi, ma hanno anche bisogno di riposo. A differenza dei muscoli e delle ossa, però, non ci sono consigli medici o esercizi specifici da seguire per diventare più pazienti. Logico, quindi, che ce ne andiamo quando siamo stanchi di aspettare che gli altri ci capiscano o quando si tratta di spiegare le nostre motivazioni: non siamo abbastanza forti emotivamente per sopportare ulteriori rifiuti o non siamo in grado di far valere le nostre motivazioni.
Può sembrare un nostro limite. Sicuramente lo è, questo è facile da capire. Molto più difficile è comprendere se siamo stati effettivamente molto pazienti oppure avremmo potuto resistere un po’ di più. Un po’ di meditazione non guasta: cerando di eliminare per qualche attimo i problemi, scopriremo di essere molto più pazienti.
Nel secondo caso, occorre sicuramente esercitare la pazienza: il classico consiglio di contare fino a dieci prima di ribattere funziona, ma funziona ancor di più sfogare la rabbia in modo sano, per esempio con lo sport.