
Oggi la pagina Facebook Milano segreta ha pubblicato l’immagine che vedete con il seguente post
Sono ore particolari per la nostra Milano.
Ma tutto si sistemerà nei prossimi giorni.
Milano è sopravvissuta a guerre, saccheggiamenti, carestie, assedi di Barbarossa, bombardamenti, epidemie di peste e molto altro di tragico. Figuriamoci se la spaventa una cosa simile ,pffff!
È come un gatto, di vite ne ha tante!Si rialzerà prestissimo, basta avere solo un po’ pazienza pochi giorni e farà vedere ancora una volta chi è la Queen!
Buona giornata
Angelo
Angelo, l’autore del post, mi perdonerà se il suo pensiero mi porta a fare una sorta di sillogismo: se Milano è fatta (anche) delle persone che la vivono…Allora le persone che vivono Milano hanno tante vite come i gatti.
Chiunque può dire la stessa cosa: il fatto di essere vivi non significa per forza che – fino a questo momento – la nostra esistenza sia stata tutta rose e fiori.
Alcuni eventi ci hanno probabilmente portato a consumare alcune delle nostre vite:
- Periodi di stress, ansia o altro
- Cattive notizie
- Difficoltà nel gestire la nostra vita quotidiana
Eppure nessuno considera un fattore fondamentale: siamo ancora vivi, dopo tutto questo! Non solo: abbiamo anche altre vite!
Forse qualcuno sosterrà che il coronavirus è un’emergenza. Non nego che lo sia, ma tutti abbiamo fatto appello sia al nostro senso civico, sia alla nostra forza interiore per continuare ad andare avanti.
La stessa cosa dovremmo fare pensando alla nostra vita quando non ci sono emergenze da affrontare, ma tendiamo a preoccuparci delle cose che – secondo noi – non funzionano: fare appello alle nostre forze interiori per affrontarle e – soprattutto – modificarle.
Gli amici dovrebbero aiutarci per evidenziare i nostri punti di forza e spronandoci a praticarli, magari anche correggendoci quando siamo sulla strada sbagliata.
Questo brutto periodo passerà, ne sono sicura. Quello che mi preoccupa maggiormente sono gli strascichi che questa vicenda si porterà dietro.
Grazie Maria Claudia per il tuo commento, che mi ha fatto venire in mente una frase tratta dal libro “Niente di nuovo sul fronte occidentale”: “passerà – ha da passare –, forse la scamperemo.”
Anche questo periodo ha da passare. Purtroppo, forse pensando in negativo, gli strascichi ci saranno. Mi preoccupa ciò che accadrà quando gli strascichi si saranno esauriti: andremo avanti più determinati, oppure resteremo bloccati dalle nostre paure?
Stupendo ciò che hai scritto è il pensiero di tutti noi, che anche se non viviamo a Milano ci sentiamo schiacciati in qualche modo, in una specie di trappola se vogliamo che è per un assurdo paradosso, la nostra vita, il quotidiano che viene stravolto, tutto il giorno non facciamo che ascoltare le diverse notizie che rimbalzano da una tv all’altra, senza contare il panico che in alcune zone sta dilagando, forse è giunto anche il tempo di prenderci se vogliamo qualche minuto, per analizzare qualcosa di più del virus dela porta accanto, riflettere sui fattori anche che possono essere stati la causa della sua nascita, e del suo sviluppo, e dopo un’attenta analisi verremo tutti alla stessa conclusione, che il virus più letale al mondo resta l’uomo, con le sue politiche espansionistiche, le città che si allargano, la popolazione che aumenta come conigli (qualcuno dice che non si fanno più figli), questo qualcuno dovrebbe cambiare lavoro, perchè i figli vengono fatti, solo che quando poi crescono e si rendono conto dello schifo che è diventato il nostro paese vanno via, verso luoghi dove verranno apprezzati per la loro intelligenza e talento, se davvero vogliamo parlare di qualcosa di sensato, questo potrebbe essere un argomento di partenza, altro che coronavirus.
Tutti noi abbiamo 7 vite come i gatti e tutti sappiamo lottare, resistere, e reagire ora bisogna solo vedere questa cosa finchè vogliono farla durare, su quello che hai scritto potremo star qui a parlarne per ore complimenti.
Grazie anche a te, Katrin. Hai quasi centrato il punto: se ci basiamo esclusivamente sulle notizie e le opinioni che la TV o le persone intorno a noi ci passano, ci omologheremo tutti, ammesso che non lo siamo già.