
Come riporta la notizia del quotidiano La Repubblica, il quaranta percento delle persone è in giro. Questo accade spesso senza valido motivo nonostante i divieti in piena emergenza coronavirus.
Posso capire il pensiero di una persona che si ritiene sana: che male c’è a farsi un giro che non sia la necessità di acquistare alimenti al negozio sotto casa?
Il ragionamento sarebbe sensato in un periodo normale, ma questo non lo è. Anche se non è possibile guardarsi tanto in giro stando chiusi in casa, è facile percepire la preoccupazione da parte di molti.
Una passeggiata o un qualsiasi sport sarebbero veramente un toccasana, ma solo chi ha qualche attrezzo in casa può fare esercizio fisico al giorno d’oggi. Per molti, occorre trovare un nuovo modo casalingo per sfogare lo stress che questa quarantena ha portato con sé.
Credo sia giunto il momento di mettere in pratica quella famosa lista delle cose da fare che tutti abbiamo quantomeno in mente, ma che non abbiamo mai attuato per mancanza di tempo. Ora abbiamo persino il tempo di fare una telefonata a quell’amico che non sentiamo da anni.
Il problema è che siamo talmente preoccupati che non pensiamo neppure a queste opzioni. L’isolamento domestico si aggiunge a tutto questo, aumentando la voglia di andare in giro.
Invece di pensare che vorremmo uscire, basterebbe riflettere sul fatto che – in vita nostra – ci ripromettiamo di fare una determinata cosa in casa o di cominciare una nuova attività, salvo poi dimenticarcene poche ore dopo.
Al momento, si potrebbero usare i pensieri fugaci proprio per contrastare la noia domestica: appena ci viene in mente qualcosa, dovremmo farlo. Il beneficio è ovvio: passerà la voglia di andare in giro, faremo del bene a tutta la comunità e, forse scopriremo una nuova passione.