
La frase
A chi sognava un mondo senza un vaccino, ecco com’è il mondo senza un vaccino
è un buon esempio di come il mondo non sempre sarebbe migliore se si realizzassero i nostri sogni per tutta l’umanità.
Non voglio schierarmi a favore o contro una qualsiasi posizione, voglio solo riflettere sui sogni di ognuno di noi. Chi da bambino sognava un qualsiasi desiderio, immaginava una vita migliore per sé.
Diventando adulti, i sogni lasciano spesso spazio alla razionalità, tuttavia sogni e razionalità possono andare di pari passo aiutandoci a rispondere ad una domanda
Come sarebbe il mondo se si realizzasse il nostro sogno?
Immaginando, quindi, una vita migliore non solo per sé stessi ma – perché no? – anche per il mondo intero.
La storia è piena di esempi di chi sognava un mondo migliore, almeno secondo i suoi parametri. Non occorre grande memoria per sostenere che ricordiamo con più affetto chi ha cercato di far progredire l’umanità: Martin Luther King o Gandhi risultano più apprezzati di Hitler o Stalin.
Tutte le persone hanno un sogno ed è giusto che lo coltivino, ma devono essere certi che questo sogno non vada contro degli ideali largamente condivisi dalla comunità. Se un sogno influenza una comunità, il sognatore di turno che cerca di realizzare quello che possiamo definire anche desiderio sarà ricordato anche in futuro. Sarà ricordato bene se ciò che ci ha lasciato avrà fatto progredire l’umanità, altrimenti sarà ricordato come qualcuno che ha turbato la pace.
Se qualcuno di noi ha un sogno, prima di passare a realizzarlo deve condividerlo con gli altri: forse lo troveranno fantastico, oppure come qualcosa che non è pensata per il bene di tutti. Per rendere migliore la nostra vita, dobbiamo realizzare quei sogni che coinvolgono il bene di tutti.