La fine della quarantena è vicina e si affacciano su YouTube video che ne fanno la parodia, come quello proposto da Io sono Jules già nel corso del mese di marzo.
Già a marzo, infatti, speravamo che la fine di questo tempo sospeso fosse il più possibile vicino, immaginandosi chissà quali cambiamenti una volta terminato, degni della colonna sonora scelta da Stanley Kubrik per 2001 – Odissea nello spazio.
Essendoci una fine, deve esserci per forza un nuovo inizio. Non possiamo resistere alla necessità di vivere appieno.
Purtroppo, il rischio che – una volta terminato il periodo di euforia iniziale – il tempo riprenda a scorrere lentamente ed inesorabilmente come facevamo prima è concreto.
Ironia della sorte, quella che dovrebbe essere vita diventa parodia della vita stessa. Quei cambiamenti che – forse – abbiamo tanto elencato nel corso di questi giorni si riducono drasticamente di numero, soffocati dai doveri quotidiani e dal parola dopo. Ritrovarsi nella situazione di Bill Murray nel film Ricomincio da capo, in cui tutti i giorni sono esattamente uguali, non è da escludere.
Forse è proprio una parodia che ci può salvare. Ricordate la scena del film Fantozzi, in cui il famoso ragioniere non capiva che la figlia Mariangela si sarebbe trasferita armi, bagagli e famiglia a casa dei genitori? Accadde perché il ragioniere nazional-popolare era troppo occupato….ad assistere al mercoledì di coppa.
Quella scena comica non è distante dalla realtà: disattendiamo tante promesse perché siamo assorbiti dalle nostre abitudini. Per fare dei progressi ed avere dei veri e propri cambiamenti di vita che si protraggano nel tempo è necessario acquisire una nuova, semplice, abitudine.
Potremmo chiamare questa soluzione staccare la spina: ad una certo punto della giornata, preferibilmente un paio d’ore prima di andare a letto, dovremo dedicarci ad una nuova attività che ci piaccia. In questo modo, avremo il vero cambiamento.