
Nel libro Appunti di un venditore di donne, Giorgio Faletti scrisse la frase
A volte è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai
Perdere e perdersi non piace a nessuno: la sensazione che si prova in entrambi i casi è molto personale, perciò non si può descrivere esattamente, ma l’abbiamo provata tutti. Molto meglio seguire la strada già battuta in precedenza, non è vero?
La storia ci insegna diversamente: Cristoforo Colombo scoprì il Nuovo Mondo sbagliando più di qualche calcolo ed andando letteralmente controcorrente. Se ciò non fosse accaduto, probabilmente la storia dal 1492 in poi avrebbe preso un altro corso.
Una persona comune, non facendo mai esperienze nuove, sa già – almeno per sommi capi – la vita che lo attende. Salvo incontri od eventi fortuiti, tutto procederà nel solito modo.
La paura di perdersi in un nuovo modo rende paurosi: occorre una bella dose di coraggio per partire verso quella che potremmo chiamare una nuova vita.
Non occorre granché per fare grandi cambiamenti: basterebbe cambiare una sola abitudine a settimana. Alla fine di giugno 2021, ognuno di noi avrebbe effettuato cinquantadue cambiamenti. La paura di perdersi, non riconoscersi più, ci rende restii a partire.
La strategia è abbastanza semplice. Basta porsi la domanda
Quale abitudine posso cambiare abbastanza facilmente?
Naturalmente, la facilità è relativa: basterebbe cambiare l’abitudine a cui rinuncereste senza troppi rimpianti. Fra qualche mese, potreste voler cambiare qualcosa di più radicale, arrivando al momento di partire per il vostro, personalissimo, viaggio impossibile.
Forse – per il momento – sarà veramente impossibile, ma avendo già fatto un buon pezzo di percorso – in termini psicologici – potreste presto trovare un nuovo modo per ottenere ciò che tanto desiderate.
La domanda con cui vi lascio è provocatoria
Cosa sarebbe successo se non foste mai partiti?