
In un mondo in cui tutti farebbero carte false per diventare influencer, c’è anche chi ironizza sui suoi insuccessi postando tweet come quello de ~LaFigaDiMogano
Mi sono permessa di postare una foto in costume da bagno su Instagram ed ho perso followers, sono un influencer al contrario.
Tra le righe, ~LaFigaDiMogano descrive bene un desiderio di molte persone: essere seguite su internet o – per usare il termine appropriato – diventare influencer.
C’è molto narcisismo in questo desiderio, ma forse c’è anche dell’altro:
- Non siamo ascoltati da chi conosciamo realmente
- Vogliamo diventare famosi
- Vogliamo farci conoscere
Ognuno di noi ha una passione, che sarebbe bello trasformare in un lavoro, magari con risultati immediati: questo è il principio che ha fatto nascere queste figure. Più semplice, sicuramente, far conoscere le proprie passioni a sconosciuti piuttosto che agli amici. I primi non ci conoscono e non possono prenderci in giro.
Le differenze fra la fama e l’amicizia sono molte, ma tanti sembrano confondere i due concetti o – forse – si dà più importanza alla prima che alla seconda, per non parlare del fatto che tutti sperano di essere remunerati per la propria attività di influencer. Se si vuole seguire questa strada, esistono libri a riguardo
Forse è giunto il momento di diventare influencer al contrario, per usare le parole del tweet: coltivare le amicizie e – se vogliamo farci conoscere per il nostro lavoro o le nostre passioni – cominciare da
- Vicini di casa
- Amici
- Parenti
Questi gruppi di persone – a differenza dei follower – conoscono la nostra vita: sono quelli che ci possono apprezzare di più, oltre a darci suggerimenti per trasformare il nostro ipotetico hobby in una passione. Allora potremmo – forse – cominciare la carriera di influencer.