
Il coronavirus e le nuove regole imposte dal governo per contrastare il diffondersi della malattia hanno dato una stretta alla cosiddetta movida. Non hanno – però – fermato la metropolitana milanese, di cui la pagina Facebook Il milanese imbruttito ha condiviso una fotografia con la frase
E la movida muta
Fa impressione vedere un convoglio della metropolitana pieno di persone munite di mascherina senza alcun distanziamento sociale mentre le attività che ruotano intorno alla movida stanno subendo una forte crisi.
Non possiamo sapere se queste persone stiano andando al lavoro in un’azienda che ha riaperto dopo il lockdown oppure si stanno semplicemente concedendo una giornata di shopping. Nel primo caso, non tutti hanno la possibilità di lavorare in smart – working. Nella seconda ipotesi, pur comprendendo la necessità di uscire, non capisco che bisogno ci sia di muoversi in metropolitana. Si potrebbe uscire qualche tempo prima per concedersi una sia pur breve passeggiata e – comunque – non è necessario andare per negozi nel caso in cui si voglia proprio uscire.
Capisco la volontà delle persone di voler tornare alla vita di prima, ma non credo sarà possibile, quanto meno nel breve periodo. Più probabilmente, dovremmo abituarci fin da subito ad un nuovo modo di concepire lo spazio e la vita.
La movida lascerà spazio ad un nuovo modo di concepire il tempo libero in una società che muta per cause di forza maggiore. Se – in epoca di primo lockdown – abbiamo riscoperto i lievitati, forse ora riscopriremo i giochi di società come il Monopoli.
Così come le persone hanno dovuto scoprire nuovi modi per poter stare insieme, l’economia deve trovare nuovi modi per potersi sviluppare con e per la sicurezza di tutti. In una società che muta, non mi pare impossibile. Occorre solo che gli imprenditori ed i lavoratori si accordino.