In questa canzone James Blunt è molto triste perché ha ripetuto lo stesso sbaglio per molte volte e – alla fine – chi gli era accanto lo ha lasciato.
A volte ci sembra di fare sempre lo stesso sbaglio – ogni volta che ci caschiamo – ripetiamo a noi stessi che non lo faremo più, magari promettendolo anche a chi è vicino a noi. Un giorno o l’altro, però, potremmo nuovamente cadere in errore e la persona a noi cara potrebbe non essere così comprensiva.
Sono certo che non si tratti di un errore voluto, altrimenti potremmo qualificarla solo come cattiveria. Il concetto alla base è un altro: non è uno sbaglio, è il nostro carattere.
Sicuramente, una persona che ha commesso un errore per colpa del suo carattere si sentirà distrutto. C’è – però – una considerazione da fare: nessuno è perfetto e tutti hanno dei pregi.
Lamentarsi o rassegnarsi per uno sbaglio oppure per il nostro carattere non serve a nulla. Di certo, non si può modificare il proprio comportamento, ma si può smussare: cercare di rafforzare gli aspetti positivi ed indebolire quelli negativi.
Nessuna persona può dire a noi stessi quali siano i nostri pregi ed i nostri difetti, ma nemmeno serve una profonda auto-analisi. Occorre semplicemente considerare le volte in cui ci sentiamo tristi o arrabbiati per una situazione di cui siamo responsabili. Forse è troppo tardi per riparare allo sbaglio fatto, ma possiamo fare almeno due cose.
La prima è chiedere perdono con sincerità, magari spiegando – a noi stessi ed agli altri – le motivazioni del nostro gesto, ma senza essere troppo prolissi. La seconda cosa da fare è cercare di migliorare questo nostro punto debole.
La seconda parte è la più difficile: occorre sviluppare una buona dose di empatia e prestare attenzione ogni volta che ci fanno notare di aver commesso lo stesso sbaglio.