
Come riporta il quotidiano La Repubblica, Il MIT ha scoperto il motivo per cui siamo sempre affamati in questo periodo di isolamento sociale e continuiamo a mangiare da quando siamo chiusi in casa.
Non voglio fare una disquisizione tecnica sullo studio, ma sorge spontanea una domanda
Se ci sentiamo così affamati di rapporti sociali, perché fatichiamo a mantenere i rapporti stessi o a costruirne di nuovi, purché duraturi?
La risposta potrebbe sembrare pazzescamente semplice: perché ognuno ha il proprio carattere. Logico, quindi, pensare di non poter andare d’accordo con tutti.
La fame sociale che proviamo in questo periodo, però, ci dimostra come le persone che frequentiamo malvolentieri abbiano anche lati positivi e spiega il motivo per cui quel nostro collega di lavoro che ci sta tanto antipatico in questo periodo ci manca molto.
Quando finirà questo isolamento sociale, sicuramente avremmo imparato cosa significa sentirsi affamati: significa bramare qualcosa e non poterla ottenere, almeno non a breve termine.
Facile immaginare che questo ci porterà a fare promesse per quanto riguarda la gestione dei rapporti umani in futuro. Purtroppo, le persone hanno la memoria corta: quando ottengono qualcosa che hanno tanto desiderato e per cui hanno tanto lottato, tendono ad adagiarsi. Forse dovrebbero ricordare quanto è stata dura sopportare tutto questo tempo di isolamento sociale.
Il vantaggio sembra essere esclusivamente cerebrale: prima di mandare a monte un rapporto – con il rischio di sentirsi di nuovo affamati di lì a poco – ci si penserà due volte. In realtà, dovrebbe essere anche fisico e psico-emotivo. Prima di mandare a monte una qualsiasi relazione, ci penseremo due volte.
Un modo che è possibile consigliare fin da ora è quello di parlare apertamente all’altro dei propri desideri. Se un rapporto è buono, non dovrebbe essere difficile venirsi incontro.