
Questo Natale, come riporta la notizia pubblicata dal quotidiano La Repubblica, sarà vietato uscire dalla città di residenza.
A nessuno è mai capitato di trascorrere un Natale in cui era vietato muoversi in modo da vedere le persone care. Speriamo che si tratti della classica eccezione che conferma la regola.
Di certo, rispetto ad anni fa, abbiamo altri modi per sentirci vicino a chi è lontano: anche solo negli anni novanta era molto difficile poter fare una videochiamata.
Non dobbiamo sentirci esclusivamente vietati da ciò che è vietato per trascorrere un Natale sereno, ma dobbiamo trovare nuovi modi per essere comunque vicini. Per esempio, se fosse vietato telefonarsi, potremmo prendere carta e penna e scrivere una lettera.
Allo stesso modo, poiché non possiamo consegnare i regali di Natale personalmente, potremmo usare i servizi postali per recapitare i doni. Di certo, mancherebbe il contatto personale, ma ovvieremmo al problema della consegna.
Il problema del contatto umano sembra più difficile da risolvere. Tuttavia, l’umanità si è sviluppata anche grazie alle difficoltà che ha dovuto affrontare: ad ogni problema si è trovata una soluzione innovativa.
Questo non significa per forza contravvenire alle regole: significa sfruttare al massimo ciò che possiamo fare. Abbiamo tante possibilità: di molte di esse non ce ne rendiamo conto.
Per esempio, pensando alla festività del Capodanno, negli ultimi anni abbiamo dato per scontato di trascorrerlo oltre mezzanotte banchettando con chi ci aggrada di più. Un’alternativa sarebbe invitare esclusivamente la persona con cui abbiamo il legame più stretto (o proporlo alla propria compagna, se convivente) e trascorrere questo tempo esclusivamente in due, senza la frenesia dei normali giorni lavorativi.
Le possibilità dipendono esclusivamente dalla nostra immaginazione: finché non sarà vietato pensare o essere felici, abbiamo il dovere di farlo o – quantomeno – di provarci ogni volta.