
Ad inizio dicembre cominciamo a pensare a comprare i regali di Natale. Quest’anno credo che molti abbiano espresso il desiderio citato nella frase condivisa dalla pagina Facebook Amico Assoluto
Cosa vorrei per Natale? Che tutto tornasse alla normalità
Mi spiace dover deludere le persone che mi leggono, ma credo che non torneremo alla normalità, per lo meno non a quella precedente al coronavirus. Avremo un diverso modo di concepire la realtà.
Impossibile che – quando sarà distribuito il vaccino – la normalità sarà la stessa a cui eravamo abituati l’anno scorso. In questi ultimi mesi ci siamo trovati davanti ad una novità epocale, in cui tutti ne sono usciti trasformati.
Se pensate a com’era la vostra vita ad inizio anno e cosa avete riscoperto nei mesi trascorsi lontano dall’ufficio , probabilmente vorreste sicuramente tornare alle vecchie abitudini, ma conservando qualche piacevole passatempo che avete scoperto. Molti hanno scoperto come si fa il pane in casa: magari i pensionati e le casalinghe preferiranno impastare ciò che mangiano ogni giorno, d’ora in poi.
Per quanto riguarda i contatti, magari qualcuno avrà scoperto la comodità delle videochiamate, pensando utilizzarla più spesso, d’ora in avanti. In ottica turismo, dopo aver trascorso anni a prenotare su internet un volo low-cost con destinazione una capitale straniera, forse vorrete rivedere il mare nostrum.
Per quanto ci vorrà del tempo ad abituarsi a questi cambiamenti in qualche modo epocali, fra qualche anno questi comportamenti potrebbero essere la nuova normalità. Passato qualche lustro, potremmo essere di fronte ad un nuovo cambiamento che richiederà una nuova normalità.
Se pensate alla storia, questo ciclo si è sempre ripetuto. I nostri avi sicuramente hanno faticato quanto noi per abituarsi al concetto di nuova normalità, eppure è anche tramite questi cambiamenti che il nostro mondo è così oggigiorno.