
Ieri, nel centro di Milano, c’era molta folla. A giudicare dal tweet di Pinuccio, era così anche dalle sue parti, tanto da individuare una nuova categoria socio-psicologica
Colui che è tra la folla in centro, scatta foto per denunciare la folla in centro e poi rimane tra la folla in centro
Facile dire che la folla è composta da persone che sentono tutti la necessità di avere una socialità ancor prima di fare compere natalizie.
Il problema è presto detto. Nonostante tutti sapessero che sarebbero stati più liberi in questi giorni, pochi si sono creati dei modi alternativi per soddisfare il bisogno di socialità senza creare i tanto temuti assembramenti in centro.
Una città non è composta solo dal centro della stessa. Comunque non è necessario uscire nel senso stretto della parola per creare occasioni di socialità. Per esempio, piccoli gruppi si sarebbero potuti incontrare in luoghi più periferici: probabilmente, i proprietari di bar di quartiere avrebbero ringraziato.
Il problema è che nessuno ha trovato modi alternativi per vivere una socialità che escluda il centro cittadino. Qualcuno potrebbe sostenere che sarebbe stato possibile organizzare qualcosa di diverso solo a Milano o nelle grandi metropoli. Io, invece, sostengo che – organizzandosi prima – si potevano creare piccole occasioni di socialità in ogni località.
Le persone avrebbero dovuto organizzare questo periodo della loro vita prendendo il telefono ed organizzando qualcosa di particolare con amici che non vedevano da tempo. Sarebbe bastata una cena a casa oppure una passeggiata in un parco (luogo in cui è difficile creare veri e propri assembramenti).
Dobbiamo cominciare a vedere la città oltre il suo stesso centro e capire che ha molto da offrire ovunque. Inoltre, non è necessario fare grandi cose per stare in compagnia.