In questo periodo dell’anno ci sforziamo di essere più buoni o – quantomeno – più gentili. Forse negli altri undici mesi dovremmo ripeterci ogni giorno la frase condivisa oggi da Il conte senza terra
Siate gentili che ad essere stronzi sono capaci tutti
Naturalmente, molto dipende dal carattere delle persone. Tuttavia, molti di noi non si fanno una domanda fondamentale
Se fosse il mio interlocutore a comportarsi in questo modo con me, come reagirei?
Farsi una domanda del genere e – soprattutto – darsi una risposta – richiede parecchia empatia. Tuttavia, noi conosciamo tutte le regole per essere gentili, perciò non vedo difficoltà ad applicarle: basta ricordarsele.
Non sto dicendo che dobbiate ricordarvi il manuale delle buone maniere: non serve ad essere gentili. Al massimo, serve ad essere educati, ma è una questione diversa. Le regole della gentilezza sono diverse: forse nessuno ne ha mai sentito parlare perché pochissimi le applicano ed ancor meno si sono presi la briga di codificarle.
Per ovviare al problema, occorre semplicemente guardarsi intorno e fidarsi del proprio istinto: se una persona è stata gentile con noi, ce ne accorgeremo subito. Per esempio, ciò accade quando ci fa un favore non richiesto: questo è un atto di gentilezza, non di cortesia.
Del resto, accade la stessa cosa quando qualcuno si comporta da stronzo con noi. Tuttavia, abbiamo gli occhi puntati sui difetti altrui e non sui pregi. Allo stesso modo, abbiamo gli occhi puntati sugli sgarbi e non sulla gentilezza.
Comprendo bene che la rabbia – in qualunque modo si manifesti – è quasi sempre più esplosiva della gioia o della gratitudine, ma esistono vari modi per sfogarla. Per esempio, far notare tutte le volte in cui una persona è stata stronza con noi è un modo per esprimere la rabbia senza per questo eccedere.