Prima di vedere il film intitolato Bandslam – High School Band, pensavo che questa parola avesse un significato preciso: una gara musicale in cui si fronteggiano varie band di adolescenti, con la speranza di raggiungere il successo.
In realtà, la parola Bandslam non esiste, ed è solo il titolo del film. Il concetto dietro alla trama è interessante, ma può succedere solo in America: delle band di adolescenti si fronteggiano per ottenere un vero contratto discografico.
In Italia è molto diverso: quello dei talent show. Le persone che vi partecipano sono precedentemente selezionate da una giuria di famosi esperti e – se vincono – possono ambire al contratto discografico che li porterà al successo. Il Bandslam permette a tutti di partecipare.
Per dirla con una canzone di Gianni Morandi
Uno su mille ce la fa
Tutte le persone vorrebbero il successo, eppure pochi ci riescono: la maggior parte è fermata ben prima che il sogno possa realizzarsi.
Sarebbe bello che tutte le persone che vogliono dare una svolta artistica alla propria vita possano avere almeno un’opportunità. Questo sembrerebbe impossibile: se ognuno di noi mandasse un proprio componimento o un proprio manoscritto a chi di competenza, discografici ed agenti letterari passerebbero la giornata a leggere o ascoltare chi aspira a diventare famoso.
Esiste un altro modo , che dipende esclusivamente dagli interessati al successo ed al pubblico: proporre al prossimo il proprio lavoro. Questo non significa pubblicarsi da sé il libro tramite Amazon, ma ricorrere a strumenti più di nicchia e, forse, passati di moda.
Un video ben girato da un amico che si diletta con il montaggio e pubblicato su Youtube può essere un’idea. Per chi scrive, l’elenco del telefono della vostra provincia potrebbe fornire il nome di piccole case editrici.
Tutti aspirano al successo immediato, in realtà arriva solo dopo lunghi sforzi.