
Soffriamo sempre più spesso di solitudine e non riusciamo a scrollarcela di dosso. Pian piano, questa stessa solitudine diventa il nostro rifugio. Secondo il tweet de La Rosa, ciò accade per un motivo
Quando la gente continua a deludere, la solitudine diventa un rifugio
Diciamolo francamente: tutti vorremmo che le persone si comportassero secondo il nostro volere. Se non ci sentiamo ascoltati da tutti, dopo un po’ di tempo preferiremo la solitudine.
All’inizio, la solitudine può sembrarci perfetta:
- Nessuno ci contraddice
- Ancor meno ci deludono
- Possiamo fare o dire ciò che vogliamo senza rendere conto a nessuno
Se siamo appena usciti da una delusione di qualunque tipo, questo può sembrarci impossibile. Del resto, è come quando – perdonate il paragone – ci rompiamo una gamba: il dolore è tale che ci sembra impossibile ritornare a camminare. Freschi di delusione, pensiamo che – nella solitudine – possiamo contare solo su noi stessi e che nessuno potrà fregarci di nuovo.
Tuttavia, siamo esseri umani: abbiamo la socialità scritta nel codice genetico. Probabilmente, non torneremo mai dalle persone che ci hanno deluso: l’esperienza ci ha insegnato a non fidarci di loro. Sicuramente, cercheremo qualche altra persona con cui condividere il nostro tempo.
Comincerà – allora – una ricerca spasmodica di qualcuno che non solo potrà deluderci, ma che – contemporaneamente – potrà curare la delusione.
Quando capiremo che la ricerca non deve essere spasmodica, ma dobbiamo solo prestare attenzione al mondo esterno comportandoci esattamente come facevamo prima, troveremo qualcuno che sarà in grado di starci vicino.
Meglio essere subito chiari, però: un modo per coltivare un’amicizia è sicuramente parlare di sé. Narrare della delusione che avete patito tempo prima potrà dire molto del vostro carattere a chi vi ascolta. Se tiene veramente a voi, cercherà di non deludervi nuovamente.