
In attesa di essere chiamati per la vaccinazione contro il covid- 19, gli utenti di Twitter si pongono delle domande, fra cui quella di Twittael:
E se l’attesa del vaccino fosse essa stessa vaccino?
Sembra una domanda filosofica, a cui non è possibile dare una risposta univoca. Personalmente, credo che parte della vaccinazione mentale sia stata fatta nei mesi passati dalla paura di essere contagiati dal COVID-19. Abbiamo – per così dire – testato la nostra resistenza ad una vita simile ad una clausura che non ci siamo imposti volontariamente.
La vaccinazione di cui parla twittael può essere riassunta con la domanda
Qual è la nostra resistenza ad una vita che non ci piace?
Poco importa se la vita in questione dovrà finire ed è imposta da situazioni contingenti.
In genere, non siamo propensi ad essere sperimentatori e cavie contemporaneamente di questo tipo di esperimenti: le circostanze di hanno obbligato a farlo. Purtroppo, non possiamo nemmeno interrompere l’esperimento di nostra volontà in modo civile. Dobbiamo solo attendere che tutta la popolazione sia vaccinata.
Allora potremmo dire che l’esperimento sarà terminato. Non saremo vaccinati solo contro il COVID, ma avremmo assunto anche un vaccino mentale. Per meglio dire, avremo temprato anche la nostra resistenza agli eventi avversi da cui, in genere, cerchiamo di fuggire. Questo è il tipo di vaccinazione a cui accenna Twittael.
L’importante – in questi casi – è resistere. Del resto, senza andare troppo lontano nella storia, i nostri avi hanno resistito a due guerre mondiali e sono riusciti a ricostruire ciò che era andato perduto. Non vedo perché noi non potremmo fare altrettanto.
Quando tutto sarà finito non dovremo solo divertirtici, ma costruire o ricostruire una nuova società . Non possiamo delegare questa incombenza ai politici. Dobbiamo ricostruire la nostra vita, partendo da quella privata.