Didattica a distanza secondo Teresa Mannino

Nelle ultime due settimane, la comica Teresa Mannino ci propone molti video a proposito delle peripezie di alunni ed insegnanti costretti alla cosiddetta didattica a distanza.

L’intento della comicità in generale è quella di farci sorridere, magari anche con l’intenzione di farci riflettere sulle cose che non vanno nel mondo in generale ed in Italia in particolare, almeno per quanto riguarda il Belpaese.

La didattica a distanza ha fatto molto discutere fin da subito. Tuttavia, molte persone si lamentavano della scuola in generale ancor prima dei recenti sviluppi, tecnologici e non, che la scuola a subito.

Spesso chi parla sono genitori. In misura minore, ma solo perché sono numericamente inferiore ai primi, parlano anche gli insegnanti. Sia genitori che insegnanti vorrebbero che gli alunni tornassero quanto prima sui banchi di scuola, senza distinzioni dettate per rispettare il distanziamento sociale.

La situazione didattica attuale non piace a nessuno, ma ho pochi ricordi di persone che elogiavano la scuola italiana negli anni passati. Fortunatamente, in questo caso, ci dimostriamo abbastanza comprensivi. Tuttavia, sia professori che genitori, hanno avuto sempre un’idea diversa per quanto riguarda la scuola rispetto a ciò che è proposto in Italia, spesso facendo riferimento a Paesi stranieri.

Se la scuola fosse un’azienda, non sarebbe gestita altrettanto bene. In pratica, deridiamo una struttura con:

  • Oltre 44.000 sedi
  • Un totale di 850.000 docenti
  • Sette milioni e mezzo di utenti

Per fare un paragone con le grandi aziende private vere , l’ENEL ha meno di settantamila dipendenti e solo cinque milioni di utenti.

Ridere delle cose che le persone vivono in prima persona è sicuramente salutare, ma spesso nemmeno ciò che viviamo è conosciuto in modo approfondito, perciò restiamo all’oscuro di molte problematiche, eppure critichiamo.

Forse sarebbe meglio cominciare a conoscere un argomento da cima a fondo prima di poterne parlare.

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