
Spesso ci dimentichiamo che l’intelligenza può essere anche emotiva e che una sua risorsa è la sensibilità. Fortunatamente, Joanne sembra ricordarlo benissimo con il tweet
La sensibilità è una forma di intelligenza…È inutile cercare di spiegarla a chi ne è privo
Spesso esistono persone che si rammaricano perché troppo sensibili, fino a considerarsi piene di difetti.
Naturalmente, la vita ci porta delle occasioni in cui è necessario essere forti, ma possiamo considerare la sensibilità una risorsa. Le persone sensibili riescono a vedere aspetti ignoti alle persone analitiche. Cose impossibili da spiegare a voce: si sentono e basta.
Dall’essere sensibili all’essere empatici il passo è molto breve. Tuttavia, dobbiamo imparare a gestire empatia e sensibilità in modo che non ci danneggino. Una persona insensibile non capirebbe i motivi delle nostre azioni e i nostri pensieri. Tentare di spiegare il nostro punto di vista sarebbe frustrante. Molto meglio ricorrere alla meditazione o a qualsiasi altra pratica possa alleviare un difetto della sensibilità: avere l’impressione di non essere mai compreso.
Dobbiamo sfruttare questo dono al meglio e continuare a cercare persone che possano comprenderlo, ovvero persone sensibili quanto noi.
Se dovete fronteggiare persone insensibili, molto meglio agire aggirando il problema ed usare il loro essere analitici a vostro vantaggio. Se qualcosa vi ha fatto stare male, spiegate loro i problemi pratici che il loro comportamento vi ha arrecato.
Non mi riferisco ad aver avuto attacchi d’ansia o aver perso l’autobus, ma a questioni che potrebbero essere comprese meglio. Il debito di sonno accumulato può essere un esempio, ma anche l’uso di farmaci per dormire può essere utilizzato allo stesso scopo.
I miei sono esempi generici. Essere sensibili aiuta a comprendere quale sia il modo migliore di agire.