Tanti si saranno ricordati, oggi, della data di nascita di Lucio Dalla, il 4 marzo 1943, a cui il cantante dedicò un brano struggente ed oggetto di critica da più parti.
Nel 1943, le persone non potevano sapere che nel mese di marzo sarebbe nato un grande cantante. Inoltre, avevano altro a cui pensare:
- L’8 settembre non era ancora lontanamente immaginato
- La Seconda Guerra Mondiale lasciava tutti in miseria
Eppure, in quell’epoca non certo fortunata, qualcuno ebbe l’idea di far nascere un bambino . Nel 1943, Lucio Dalla era solo un nome su un certificato di nascita: chi sarebbe diventato lo avrebbero scoperto le generazioni future.
Questo brano ci insegna una cosa fondamentale: anche se la partenza è in salita (come può esserlo nascere in un momento e in un luogo considerato sbagliato) nessuno può predire con esattezza come proseguirà la nostra vita.
Questo è vero anche per periodi di tempo molto più brevi: come ci hanno insegnato alcune date storiche, la situazione può capovolgere di fronte letteralmente da un momento all’altro.
La speranza non ci deve mai abbandonare, nemmeno quando le cose sembrano volgere al peggio. Quando le cose vanno male, è giusto cercare qualcosa di cui sorridere (o, addirittura, gioire) per non lasciarsi prendere dalla disperazione. In fin dei conti, cosa può esserci di più lieto di una nascita?
Se non siamo così fortunati da essere baciati dalla nascita di un figlio (anche inaspettato) dobbiamo trovare la forza di individuare (dentro di noi o in ciò che ci circonda) qualcosa per andare avanti.
Se in quel momento non riuscite a trovare nulla, concentratevi su un ricordo felice. Ricordate come faceva Peter Pan per spiccare il volo: se le cose vanno male in quel momento, non significa che dovranno andare male per sempre. Del resto, anche alla madre di Lucio Dalla è andata così.