Bufale naturalistiche – se i debunker potessero parlare

Su internet siamo circondati da bufale
Bufale naturalistiche – se i debunker potessero parlare

Non voglio riportare tutto il testo della vignetta condivisa sulla pagina Facebook BUTAC – bufale un tanto al chilo perché troppo lungo. Riassumendo, la protagonista infila una serie di bufale e la sua spalla cerca di correggerla.

Il modo in cui sono nate le bufale, almeno a mio parere, è abbastanza chiaro. Con l’avvento di internet abbiamo creduto di poter

  • Accedere a qualsiasi informazione su internet
  • Esprimere la nostra opinione su qualsiasi argomento

In senso stretto, questo è giusto: il problema è che se tutti possono dire la propria opinione, anche il cazzaro ha lo stesso diritto di parola di Roberto Burioni, per fare un nome a caso. L’unica differenza fra il primo ed il secondo  è che il cazzaro si fida della prima cosa che legge su un sito amatoriale, Burioni ha anni di studio e di ricerca alle spalle.

Anche senza voler essere per forza uno specialista, una persona mediamente acculturata ed informata potrebbe – e dovrebbe – andare a consultare qualche libro sull’argomento, anziché fidarsi della prima fonte che legge senza verificarne la provenienza. Credo sia così che sono nate bufale come

  • I vaccini causano l’autismo
  • Le scie chimiche sono pericolose
  • Micheal Jackson è ancora vivo

Ho inserito la terza solo per alleggerire l’articolo e l’argomento. Tuttavia, anche se è giusto che una persona si appassioni ad un argomento o voglia portare avanti una causa, deve informarsi il più possibile su quell’argomento o quella causa. Il rischio di avere informazioni sbagliate e danneggiare – pur senza volerlo, almeno spero – sé stesso ed il prossimo è troppo elevato.

Basta un esempio per capire che internet non basta ad informarsi. Immaginate, per un momento, di dover fare una tesi di laurea. Di certo, troverete qualche informazione su internet riguardo all’argomento della vostra tesi. Altrettanto certamente, però, il materiale che troverete sarà insufficiente per terminare il lavoro.

Se volete fare una tesi o padroneggiare un argomento, dovete studiare.

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