Romagna mia – Raoul Casadei

Penso che a tutti, apprendendo della morte di Raoul Casadei, abbiano pensato subito alla sua canzone più famosa: Romagna mia, composta dallo zio di Raoul nel 1954 e portata al successo dal nipote.

Conosciamo tutti il testo di Romagna mia, ma credo che solo le persone nate in Romagna possano apprezzarlo veramente. Ognuno ha la propria terra d’origine e, se mai dovesse lasciarla, ne ricorderà gli aspetti positivi con nostalgia.

Oramai, solo poche persone possono dire di essere nate dove stanno vivendo nella maggior parte dei casi, si è immigrati da una terra ad un’altra, sia essa la Romagna oppure un’altra località, anche estera.

Logico patire la nostalgia del passato, per citare il brano, ma questa nostalgia non ci deve bloccare: se abbiamo lasciato

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per un altro luogo, un motivo ci sarà stato. Non dubito che  ci siano stati motivi pratici e che sia difficile tornare sui propri passi, una volta presa la decisione di lasciare la propria terra natia.

Io stesso ho lasciato un luogo per un altro e mi sarebbe difficile tornare indietro: ormai, la mia vita è a Milano. Anche solo una volta all’anno, tuttavia, trovo il tempo per tornare nei luoghi della mia infanzia e che ho frequentato per molto tempo.

Forse – oggigiorno – questi luoghi saranno molto diversi da quelli che ci siamo lasciati alle spalle, ma le tradizioni sono dure a morire: proprio le tradizioni possono  aiutarvi a ricordare da dove siete venuti. Siamo parte di ciò che abbiamo vissuto per la maggior parte: il nostro presente – che dobbiamo comunque vivere – è solo una minima parte.

Ricordarsi da dove si è venuti è un modo per ricordarsi chi si è: ripercorrere il luoghi dove sono nati i nostri principi ci può aiutare a tenere i piedi ben saldi a terra.

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