
In questo periodo di zone diversamente colorate sembra sia diventato reato fare qualunque cosa, tanto da portare Alex in monsterland a scrivere il tweet
Quindi vivere è diventato reato
Non mi risulta esista una legge che contempli il reato di vivere, ma una cosa è chiara: sembra che tutto sia vietato!
Il problema non sono i divieti in sé e per sé, quanto – piuttosto – la poca fantasia e la poca propensione al cambiamento. Sinceramente, la cosa appare ridicola o – quantomeno – in controtendenza rispetto allo stereotipo che vuole gli italiani fantasiosi e disposti ad adattarsi a nuove situazioni, come quando erano migranti.
Così come abbiamo avuto la fantasia di improvvisarci cuochi e panettieri durante il primo lockdown, non vedo ostacolo ad un’ulteriore improvvisazione. Se volete un consiglio, potreste imparare qualcosa di nuovo: internet è pieno di istruzioni su come fare qualsiasi cosa. Non solo: è comunque un modo di vivere.
Tutti i cambiamenti che abbiamo avuto in passato hanno richiesto più tempo di quanto non riusciamo ad immaginare. Oggi abbiamo tutti molta più fretta di raggiungere un qualsiasi risultato. Basta vedere come ci stiamo comportando con i vaccini: scalpitiamo nervosamente aspettando il nostro turno. Siamo stanchi di questa situazione, è vero, ma il nostro turno arriverà! In passato, l’umanità ha atteso molto di più affinché si vaccinasse contro un virus ed è comunque riuscita ad andare avanti.
Non sono uno scienziato, ma una persona che osserva il mondo e si informa quanto voi: non ho visto né sentito niente che possa farci credere che non supereremo anche questo problema. Capisco la fretta di tornare a vivere e di non voler prendere una multa ogni volta che usciamo di casa ma, prima o poi, torneremo alla vita di tutti i giorni.
Nel frattempo, trovate un modo per passare il tempo.