
Come Pier Paolo Pasolini, sono contro la droga e a favore della cultura, ma non potrei mai dire una frase bella come
La cultura è l’unica droga che crea indipendenza
Come la droga, anche la cultura porta alla necessità di avere una dose giornaliera, pena crisi d’astinenza. Le persone che apprezzano la cultura non riescono a farne a meno: devono vedere ogni giorno almeno un telegiornale e leggere almeno un quotidiano, senza dimenticare di dedicare qualche ora ad un libro.
La dose di cultura quotidiana lenisce il desiderio di sapere e forma un’ opinione senza farsi influenzare dalle persone a noi vicine.
La cultura necessita di un paragone fra le fonti. Ognuno ha un quotidiano preferito, ma analizzare come un argomento sia trattato da più giornalisti permette di formarsi una propria opinione senza farsi influenzare da una sola voce ma, anzi, confrontando le fonti.
Se tutte le persone si comportassero in questo modo, la politica come la conosciamo oggi sarebbe morta da un pezzo. Ognuno di noi avrebbe basi solide su cui fondare la propria opinione.
Qualcuno pensa che per farsi una cosiddetta cultura sia necessario leggere libri. Questo è solo la conseguenza di un fattore molto più importante: la curiosità. Una persona curiosa di sapere cosa prevede una determinata legge si farà una cultura sull’argomento senza considerarlo pesante.
Di sicuro, non si può conoscere tutto ciò che esiste nel mondo, ma possiamo fare leva sugli argomenti che hanno suscitato una certa curiosità in noi per poterci dire veramente indipendenti.
L’unico vincolo è quello di saper distinguere le fonti: seppure sia logico che Einstein conosce meglio la relatività del nostro barista, a volte diamo credito al secondo piuttosto che al primo. Proprio la curiosità di conoscere l’argomento ci farà capire chi ha ragione.