
L’immagine condivisa oggi dalla mia amica Silvia dice che tante persone sono disposte a criticare, un po’ meno vogliono giudicare, nessuno è disposto ad aiutare.
La frase che introduce questa immagine aggiunge un elemento che fa riflettere
Non ho mai visto una foto così tanto veritiera
Spero che le persone che leggono questo articolo vogliano fare autoanalisi e contare le volte in cui hanno messo in pratica i verbi
- Aiutare
- Giudicare
- Criticare
Ammetto che sia difficile aiutare le persone. Non è questione di essere psicologi. Se le persone non parlano non possiamo sapere quali siano i problemi che li affliggono.
Il problema non è dato dal fatto che le persone non parlano. Gli interlocutori sono poco disposti ad ascoltare. Forse la persona che parla espone solo in modo sommesso quali siano i propri affanni. Può accadere per vergogna, oppure perché non li avete ascoltati in passato, ma sicuramente avete pochi elementi per aiutare il prossimo.
Trovo ironico che quegli stessi pochi elementi siano considerati più che sufficienti per poter giudicare, La logica porterebbe a pensare il contrario. Se non ho elementi per aiutare, non li ho nemmeno per criticare o giudicare.
In questi casi, la fantasia delle persone non ha limiti o – forse – solo uno: il pensiero che – se qualcuno si trova in difficoltà – deve sbrigarsela da solo ed è solo causa sua se si trova in una determinata situazione.
Se proviamo a metterci nei panni della persona, siamo disposti a trovare scuse e motivi per giustificarci se in passato, trovandoci in difficoltà, ci siamo comportati in un certo modo. Raramente riusciamo ad invertire le parti ed assolvere il prossimo.
Il giudizio può essere fermato letteralmente fermandosi a riflettere e notare il malessere che sta patendo il nostro interlocutore.