
A tutti piacerebbe poter dire come Virginia Woolf la frase condivisa oggi dalla pagina Facebook Follia
Non potete mettere alcun cancello, alcuna catena, alcun lucchetto alla mia libertà mentale.
Ogni persona, persino qualcuno che è stato privato ingiustamente della libertà, crede di poter pensare ciò che vuole perché – appunto – non si può mettere un cancello al pensiero.
Tuttavia, l’uomo è un animale sociale, perciò tende ad uniformarsi al pensiero della massa, almeno se non è fermamente convinto del suo pensiero. Il rischio passare una vita da escluso – a volte – è veramente troppo forte da sopportare.
Quella che potrebbe sembrare una soluzione, presto o tardi, si ritorcerà contro di noi. La libertà di pensiero è altrettanto importante della libertà personale. Non esprimere liberamente la nostra opinione solo perché qualcuno potrebbe accanirsi contro di noi è sopportabile solo per un breve periodo, dopodiché la voglia di cambiare la situazione diventerà troppo forte.
In questi casi, ci sono tre soluzioni. La prima è la più sensata: convincere chi ci sta vicino delle nostre ragioni. Se non portiamo argomenti più che convincenti, difficilmente ci riusciremo: ognuno è libero di pensare ciò che vuole. La seconda è quella di essere accondiscendente: fare ciò che vuole il nostro interlocutore. Risolveremo il problema momentaneo, ma andremo contro ciò che vorremmo fare veramente. Il terzo è quello di convincersi – come Virginia Woolf – che nessuno può influenzare il nostro volere, di conseguenza agiremo di testa nostra.
Quando si tratta di lavoro o di civica condivisione con qualcuno, non è sempre possibile mettere in pratica tutto questo.
Abbiamo molto tempo in cui possiamo fare ciò che ci pare e ciò che ci riesce meglio, senza dover rendere conto a nessuno: dobbiamo sfruttarlo al meglio delle nostre possibilità.