
A tutti sarà capitato di dire qualche volgarità di tanto in tanto, sia pure senza volerlo. Quando siamo in compagnia di qualcuno dovremmo forse ricordarci delle parole del tweet di Michela
Sarà sempre così: la volgarità attrae facili consensi, l’eleganza non la dimenticherai mai
Fra volgarità ed eleganza c’è a stessa differenza che esiste fra un pugno ed una carezza: il primo fa male, la seconda fa piacere. Perciò tenderemo a ricordare con piacere la persona che ci ha trattato elegantemente e disprezzare chi ci ha mandato al diavolo.
A ruoli invertiti, la questione è un po’ più complessa. Se qualcuno ci fa arrabbiare, saremo tentati di mandare sonoramente a quel paese il nostro interlocutore. Esistono, però, molte frasi che possono aiutarci a dimostrare il nostro disappunto senza usare parolacce. Queste frasi – solitamente aforismi – ci cavano d’impaccio quando dobbiamo dimostrare il nostro disappunto.
L’effetto di queste parole è molteplice. Da un lato, evitiamo di essere volgari o scortesi, dall’altro è abbastanza prevedibile che chi ci ha fatto un torto capirà di avere esagerato o di aver toccato il più classico dei tasti dolenti.
Non dobbiamo dimenticare, però, di usare il tono giusto oltre alle parole giuste. La frase più aggraziata di questo mondo può essere giudicata offensiva se pronunciata con rabbia. Per quanto possibile, è meglio usare un tono distaccato, affinché l’interlocutore percepisca che ci sentiamo superiori alle offese ricevute.
Non pensate che fare tutto questo sia facile: occorre un grande lavoro su sé stessi, allenando pazienza, perseveranza e vocabolario. Non dobbiamo essere dei novelli Dante Alighieri oppure avere la proverbiale pazienza di Giobbe. Meglio usare parole che il nostro interlocutore possa comprendere con facilità e capire quando stiamo per sbottare pochi secondi prima di urlare.