
Mi ritrovo moto nella frase che ho trovato oggi su Facebook
Ebbene sì, sono razzista. Discrimino le persone sulla base di un unico parametro: l’educazione
Il concetto può sembrare semplice, ma essere una persona educata non significa applicare punto per punto il galateo: non discrimino certo chi non lo conosce. Anzi, mi trovo più a mio agio in una trattoria che in ristorante tre stelle Michelin. Discrimino, invece, chi non rispetta il punto di vista o le necessità altrui.
Comprendere il punto di vista o le necessità di chiunque significa ascoltare ed osservare l’altro. Se qualcuno è abituato ad andare a letto alle dieci di sera, probabilmente gli manchereste di rispetto presentandosi a casa sua dopo cena, a meno che sia Capodanno. In quel caso, meglio accontentarsi di una telefonata o di un messaggio: difficile che la persona non gradisca, anzi apprezzerà il fatto che conoscete le sue abitudini.
Persino quando provate rabbia nei confronti di qualcuno potreste essere educati: non è necessario urlare o mandare al diavolo il nostro interlocutore per far valere con forza le proprie ragioni. Basta usare le parole giuste.
Esiste anche il problema opposto: avere a che fare con persone maleducate. In quel caso è giusto difendersi, ma non credo siano necessari insulti o minacce, scendendo al suo livello: basta usare sarcasmo ed ironia. Difficile che il maleducato apprezzi la battuta: generalmente, queste persone non sanno ascoltare gli altri. Per lo stesso motivo accadrà che non vi ascolteranno quando direte loro
Sei maleducato
L’importante è non scendere al livello di questi individui: mantenere sempre un comportamento educato eviterà che possiate passare dalla parte del torto. Fate capire le vostre esigenze: se non ascoltano, probabilmente avremo di fronte dei maleducati poco empatici. Fate in modo di allontanarli da voi.