Quando provo a fare qualcosa, tengo sempre presente una cover come quella realizzata Jasmine Thompson per il brano I try portato al successo da Macy Gray.
Due persone con etnie (e questo sarebbe il minimo) e due timbri vocali diversi (e questo è molto più comprensibile) non possono realizzare la stessa versione di uno stesso brano. Volenti o nolenti, ci scontriamo con la consapevolezza che Jasmine Thompson non può essere Macy Gray e Macy Gray non può essere Jasmine Thompson.
Lo stesso dilemma si pose a Tim Cook quando sostituì definitivamente Steve Jobs alla guida di Apple. Poteva essere una pallida imitazione del suo irraggiungibile predecessore, oppure essere la migliore versione di sé stesso. Forse Apple non sarà florida come allora, ma non possiamo certo dire che se la passi male.
Questa storia e questa canzone insegnano che se provo ad essere la migliore versione di me stesso avrò più successo che cercando di imitare qualcuno.
Questo è vero sia nell’economia che nella vita reale. Se una persona provasse ad indossare gli stessi abiti che indosserebbe Claudia Schiffer probabilmente risulterebbe abbastanza ridicola. Allo stesso modo, se un bar di quartiere cercasse di battere una pasticceria sulla qualità dei prodotti dolciari, l’unica cosa che ne ricaverebbe sarebbe una perdita di clienti e un travaso di bile da parte del proprietario che minerebbe la quiete famigliare.
Molto meglio creare qualcosa che sia totalmente nuovo in ogni caso. Quando provo a fare qualcosa di nuovo so di aver fatto qualcosa che sento veramente mio.
Se vogliamo, è il concetto inverso di quello legato al Carnevale: a tutti piacerebbe essere qualcun altro, ma ci è consentito solo per un breve tempo. Molto meglio rendersi consapevoli dei propri panni e cercare di migliorarsi su quello che potremmo considerare il nostro terreno naturale.