
Pur non riferendosi espressamente alla favola dell’asino e del leone, la frase condivisa tre giorni fa dalla pagina Facebook Giorno dopo giorno è meno complicata di quanto potrebbe sembrare in apparenza
Se all’asino dai troppa attenzione, finirà per credersi un leone
A meno che soffra di bassa autostima, una persona si sentirà forte come un leone. Sappiamo bene che esistono individui che potrebbero essere benissimo paragonati ad un somaro. Nessuno ammetterà a sé stesso o agli altri di ragliare anziché parlare: è molto più probabile che pensi di ruggire.
Può sembrare complicato distinguere chi è veramente un leone da chi – invece – crede di esserlo, ma l’esercizio da fare è relativamente semplice: seguire il sesto senso e l’istinto e non dare retta alla razionalità.
Dopo qualche tempo che conoscete qualcuno, vi sarete fatti un’idea del suo modo di pensare e di comportarsi. A volte, può capitare che questo vostro amico o conoscente tenda ad atteggiarsi in un certo modo, ma certi altri indizi fanno percepire tutt’altro.
È esattamente l’atteggiamento dell’asino che si crede leone. Smascherare questo atteggiamento sarebbe semplice: basterebbe dire esattamente come stanno le cose.
Il problema non subito evidente è il comportamento dell’asino dopo aver detto cosa pensate di lui: comincerebbe a scalciare, probabilmente mirando alle vostre parti basse.
La soluzione che può essere attuata è molto diversa: dovete allontanarvi da lui. Nessuno ha il potere di far cambiare opinione su sé stessi all’altro, a meno che non sia il suo terapeuta. Anzi, probabilmente alimenterete il suo ego e, nel lungo periodo, ciò potrebbe ritorcersi contro di voi.
Meglio abbandonare queste persone al loro destino: ci penserà la vita a sistemarle quando lo riterrà opportuno. Non sentitene la mancanza: incontrerete qualcun altro.