
Oggi sono trascorsi esattamente duecentouno anni dalla morte di Napoleone Bonaparte e venti anni anni dal giorno in cui l’Inter buttò uno scudetto al vento, se non vogliamo considerare Calciopoli. La pagina Facebook Serieanews.com ha voluto ricordare l’evento con la frase
Venti anni da quel 5 maggio pieno di colpi di scena in chiave scudetto
Sinceramente, l’immagine – per quanto eloquente – è inappropriata: sarebbe stata preferibile quella di Ronaldo in lacrime a fine partita.
Sebbene non siano ancora trascorsi venti anni, anche il Milan ha una data infausta da ricordare: il giorno in cui – guidato da Ancelotti – gettò alle ortiche una Champions League.
Tutte le persone hanno vissuto una data in cui tutto sembrava finito o – comunque – è sembrato loro di aver raggiunto il punto più basso della propria esistenza, tanto da non dimenticarlo mai.
Questo ricordo è sicuramente positivo, per quanto doloroso: permette di ricordare gli errori fatti nella propria vita e non ripeterli mai più. Questo non esclude che ci saranno altri errori, di diverso tipo, o magari un momento in cui nulla sembra andare per il verso giusto.
Avere una reazione emotiva agli eventi tragici della vita è naturale: se così non fosse, non saremmo umani. L’importante è saper risalire la china.
In questi casi, è opportuno riuscire a ricordare che nel corso del tempo ci sono stati momenti felici e momenti tristi e ce ne saranno ancora.
Sarebbe bello avere sempre momenti del primo tipo, ma non è possibile. Tuttavia, non è nemmeno possibile avere momenti del secondo tipo. In entrambi i casi, dovremmo ricordarci il modo di dire
La ruota gira
I momenti brutti non ci devono abbattere, ma quelli belli non ci devono far sentire in cima al mondo: ci saranno sempre nuove sfide.