
Facile pensare che Meryl Streep abbia ragione dicendo che non dobbiamo preoccuparci nemmeno un momento con la frase
Il momento in cui inizi a preoccuparti di ciò che pensano gli altri, è il momento in cui smetti di essere te stesso
Ogni persona è libera di fare ciò che vuole. Da un lato, abbiamo qualcuno che può comportarsi liberamente, dall’altro qualcuno che è libero di criticare.
Normalmente, le critiche arrivano da persone a noi vicine, che credono di conoscerci bene. Tuttavia, non trascorrono tutto il tempo con noi: persino tra marito e moglie possono esistere involontariamente dei lati del carattere nascosti.
Se ci comportassimo esattamente come vorrebbero le persone a noi vicine, violenteremmo la nostra personalità e rischieremmo di diventare una sorta di automa uguale a tutti gli altri, come avrebbe voluto il Grande Fratello di Orwell.
L’unica persona che conosce effettivamente tutti i nostri pensieri siamo noi stessi. Difficile fare autocritica, soprattutto quando si tratta di idee personali. Abbiamo sicuramente il vantaggio di sapere esattamente come stanno le cose, almeno nel nostro cervello.
L’unico motivo per cui dobbiamo sentirci liberi di cambiare opinione davanti alle critiche altrui è rendersi conto che il nostro ragionamento è palesemente sbagliato. Questo non vuol dire accontentare sempre il prossimo: significa andare avanti con la propria vita finché non ci rendiamo conto di avere sbagliato.
Per rendersi conto di essere nella ragione o nel torto, occorre sperimentare qualunque cosa ci venga in mente, ma spesso abbiamo paura di sbagliare
Sbagliare non piace a nessuno, ma gli errori formano il carattere. Se presi nel modo giusto, gli errori possono farci crescere e – a volte – farci cambiare opinione. Basta chiedere scusa, se necessario.