In questi mesi non ho scritto nulla perché ho vissuto una situazione di disagio. Mi sembrava giusto ricominciare questo blog sfruttando il video di Mark the Hammer in cui realizza una canzone sull’argomento.
Se ci pensiamo bene, il fatto che molte persone utilizzino i muri per esprimere i loro pensieri può essere indice di una situazione di disagio. Qualsiasi muro può rappresentare una sorta di tela o di foglio bianco da esporre in pubblico.
Qualcuno potrebbe porsi la domanda
Perché non parlare del proprio disagio, anziché imbrattare i muri?
La risposta è pazzescamente semplice: perché altrimenti non saremmo ascoltati. Forse chi ha scritto quelle frasi che compongono il testo ha provato ad esprimere gli stessi concetti in famiglia o con gli amici, ma non è stato ascoltato.
Un’altra critica potrebbe riguardare il contenuto delle frasi: alcune di queste sono senza senso. Ad essere sinceri, quelle stesse frasi acquisiscono un senso solo se ci meditiamo sopra.
Essendo autori anonimi, non possiamo sapere nulla delle persone che hanno usato la vernice spray per esprimere il loro disagio. Non è una situazione molto diversa da quella di grandi artisti del passato.
Vincent Van Gogh o Giacomo Leopardi sono passati alla storia – oltre che per le loro opere – anche per la loro vita travagliata. Ironia della sorte, solo pochi specialisti in materia potrebbero dirci qualcosa in più sul loro disagio esistenziale.
A differenza di questi grandi artisti, le persone nostre contemporanee non possono godere né della fama per passare alla storia, né – spesso – di amicizie abbastanza profonde per riuscire a confidarsi, perché siamo tutti un po’ egocentrici. Se abbiamo la fortuna di stare bene, pensiamo che sia per tutti così, se stiamo male pensiamo di essere gli unici a soffrire.
Ci sono solo due cose da fare per alleviare il disagio: parlare di più ed allenare l’empatia.