
La frase condivisa oggi dalla pagina Facebook Filosofia Zen fa il paio con il tweet analizzato ieri
Non permettere a nessuno di rovinare la tua pace interiore soltanto perché non riesce a trovare la sua
Poche persone si rendono conto di criticare il prossimo su fattori di cui vorrebbero – più o meno consciamente – fare volentieri a meno nella propria esistenza.
Per esempio, se non apprezziamo il modo con cui qualcuno si pone con il prossimo in più occasioni, probabilmente stiamo facendo ammenda personale sul nostro modo di relazionarci con il mondo esterno.
Nessuno è perfetto: se, però, continuiamo a vedere difetti a destra e a manca nella vita di chiunque, potrebbe trattarsi di nostra una carenza di autostima o di invidia generalizzata.
Non dovremmo permettere a questo lato di noi di influenzare le nostre relazioni, perciò dovremmo lavorare su noi stessi. Dovremmo rafforzare i nostri punti di forza e cercare di smussare le nostre debolezze.
Il primo passo per permettere questo lavoro è essere consapevoli dei lati della nostra personalità che ci ostacolano e dei lati della medesima che ci favoriscono.
Limitare i primi per favorire i secondi ha un’influenza importante sulla nostra vita, più di qualsiasi altro cambiamento esterno. Per fare questo, può essere necessario l’aiuto di un terapeuta, ma la voglia di cambiamento deve partire da noi.
Dovremmo, prima di tutto, diventare osservatori di noi stessi, ponendoci una domanda
Come ho reagito in questa specifica situazione?
Cercando una risposta, ci accorgeremo di fattori importanti come:
- Ci siamo già trovati in una situazione simile
- Poco della nostra reazione dipendeva dal carattere altrui
- Molto dipendeva da come abbiamo reagito noi
Di certo, sapere come e quando una cosa accade non risolve tutto il problema, ma è un primo passo. Il secondo è riuscire a trovare uno spazio all’interno della giornata per lavorare su sé stessi quotidianamente.