Non posso dire di essere un uomo con una forte fede, ma nemmeno posso professarmi completamente ateo. Forse è questo uno dei motivi che mi emoziono spesso sentendo la canzone When You Believe.
In un giorno come questo, mi chiedo spesso se anche le persone che sono state rinchiuse in un campo di concentramento, abbiano perso la fede varcando la soglia di Auschwitz.
Non esiste prova di fede più tremenda di quella di rischiare di perdere la propria vita in nome di qualcosa in cui si crede.
Almeno nel cosiddetto Primo Mondo è la libertà di culto è un concetto pienamente acquisito….o no?
Dal punto di vista costituzionale, questo è vero. Tuttavia, spesso, incontriamo persone che ci guardano stranite se ci professiamo
- Atei
- Testimoni di Geova
- Comunisti
- Pastafariani
Il fanatismo – religioso o politico, non importa – ha fatto sì che il concetto di libertà di culto non sia completamente radicato nella società attuale, nonostante sia espresso anche dalla Costituzione.
Non credo che questa sia una cosa che scomparirà con il tempo. Piuttosto, acquisirà nuove forme in futuro.
Consapevoli di questo, dobbiamo essere saldi nella nostra fede. Questo non significa andare per forza a fare proselitismo porta a porta o raccogliere fondi per la nostra Chiesa. Significa seguirne i principi anche quando la situazione è avversa. Credo sia esattamente questo che ha dato forza agli internati di Auschwitz e da cui dobbiamo prendere esempio.
In linea più generale e non prettamente religiosa, avere una persona che ci guidi nei momenti in cui la nostra fede in qualsiasi cosa vacilla può essere uno sprone. Credere in un’entità superiore non è sempre facile e la preghiera può non riuscire nell’intento di sciogliere i nostri dubbi.
Seppur non necessariamente spirituale – può essere anche pratica – avere una guida nei momenti di difficoltà può essere molto d’aiuto.